La delegazione italiana ritorna oggi dal Brasile
“La nostre giornate in Brasilia si svolgevano piuttosto freneticamente, tra incontri con gruppi di lavoro linguistici e continentali dove ci veniva chiesto di parlare e presentare la nostra nazione; durante questi ultimi non vi era un momento morto ma un gruppo di animatori ballerini ci rallegrava i pomeriggi con balli e canti tipici della zona brasiliana” (Dario)
“Eravamo tutti consapevoli della meravigliosa avventura che aspettava ragazzi provenienti da 54 Paesi del mondo per essere vissuta, ma devo dire che non era nulla paragonata alla realtà!” (Marianna)
“Nella conferenza non siamo stati solo ad ascoltare gli adulti, come pensavo all' inizio, abbiamo partecipato direttamente discutendo fra noi e scambiandoci iniziative, scrivendo la carta delle responsabilità sull'ambiente, ballando e partecipando agli workshop (laboratori che partivano dal gionalismo agli oasis games, utili per convincere le persone a collaborare con noi)” (Manuela)
“Così la prima impressione fu quella di uno spazio accogliente pieno di persone amichevoli, infatti il giorno dopo lo passai a conoscere gli altri delegati: notai che lì non si faceva nessuna distinzione tra nazionalità, c'erano amicizie tra tutti i popoli, rispetto per ognuno e nessun tipo di antipatia” (Antonio)
“Abbiamo composto una canzone con strumenti di tutti i tipi e voci diverse, abbiamo dipinto la zona intorno al laghetto e creato bellissime sedie con bottiglie di plastica e tutto questo in una sola settimana, quindi pensate cosa potrebbero fare tutti i ragazzi del mondo riuniti con un solo ed unico obiettivo: salvare il pianeta, renderlo un posto fantastico in cui vivere per tutti quanti noi” (Tina)